Hermann Hesse Sono tanti gli scrittori che, anche in passato, si sono fatti fotografare completamente nudi . Ciò potrebbe sorprendere, specie se si pensa che molti degli scrittori di cui si parla erano assai famosi quando decisero di mettersi in posa senza veli. Ovvero, le loro fotografie nature non erano mosse pubblicitarie atte a renderli celebri (magari con uno scandaletto montato ad arte), ma erano scatti a persone celebri che accettavano (o chiedevano) di essere immortalate nude. Gabriele D'Annunzio Non è, ovviamente, possibile indagare le motivazioni che portarono ognuno di tali scrittori a scegliere di posare nudo. Vale la pena, però, riflettere che, probabilmente, nessun altro artista come uno scrittore (e con il termine si intende indicare anche il poeta) è abituato a mostrare se stesso al proprio pubblico di lettori . Abituato, se grande scrittore, a mettere a nudo la propria anima . Abituato, se sincero, a dare corpo alle emozioni . Abituato
Sherlock Holmes. Gioco di ombre firmato da Guy Ritchie con Robert Downey Jr. (nel panni di Holmes) e Jude Law (in quelli di Watson) dà seguito alla prima avventura portata sullo schermo dal regista e dai due attori. Il pericolo di cadere nella stanca ripetizione era in agguato, ma il nuovo film è, non solo sicuramente degno del primo, ma, forse, addirittura superiore. Il fatto è che, ormai, gli spettatori conoscono la rilettura dei personaggi voluta dal regista e questi ha potuto farne un approfondimento, non mancando di aggiungere un personaggio in più che ha dato un tocco di novità e piacevole sorpresa alla trama: “l’altro Holmes”, ovvero, il fratello maggiore di Sherlock, impersonato dal grande Stephen Dry , indimenticabile protagonista del film Wilde . L’avventura in cui sono coinvolti Holmes e Watson è resa sullo schermo in modo assai dinamico: i due ricordano (con richiami visivamente espliciti) i protagonisti di Mission Impossible e di James Bond (specie nella se
Salveremo il mondo prima dell’alba di Gabriele Di Luca per la regia collettiva di Gabriele Di Luca , Massimiliano Setti e Alessandro Tedeschi porta sulla scena un gruppo di ricchi tossicodipendenti costretti a una cura riabilitativa in un centro specializzato sito nell’orbita terrestre. Un gruppo variegato di persone accomunate dalla dipendenza da sostanze chimiche illegali e dall’esercizio “tossico” del potere. Ma - spoiler - se dalla dipendenza chimica è possibile “venirne fuori”, lo spettacolo - nel finale - mostra, invece, come non si esce dalla dipendenza esercitata dall’esercizio tossico del potere. Uno spettacolo, dunque, che non fa sconti alla classe dirigente e non tanto perché drogata di sostanze, ma in quanto drogata di potere. Un potere esercitato per distruggere gli altri e il pianeta; per arricchirsi smodatamente e per il semplice gusto del dominare. Una classe dirigente che non ha una chiara e lucida visione del Futuro, ma neppure dell’immediato! Deficienze mostrate
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