The History boys - Il film

Portato sugli schermi nel 2006 dallo stesso cast che ne aveva decretato il successo a teatro, The History boys (disponibile in DVD) è un film davvero molto ben fatto che, in Italia, non è conosciuto quanto dovrebbe.
La regia è di Nicholas Hytner e la sceneggiatura di Alan Bennett (già autore del testo teatrale) che si incarica di rendere visive (e, dunque, cinematografiche) certe scene che nel testo vengono solo riferite. Ecco, allora, che, mentre Dakin racconta ai compagni i propri progressi erotici, nel film il regista li mostra e il suo incontro con la giovane Fiona diventa una scena indipendente, diversamente da quanto accade a teatro, dove resta un racconto e Fiona non compare mai in scena.
Altra differenza sostanziale tra il testo teatrale e la sceneggiatura sta nel fatto che il primo è un lungo flash back (essendo tutto già avvenuto), mentre la sceneggiatura fa procedere il film su una linea temporale lineare.
Un forte richiamo all’origine teatrale della storia lo si ha solo nel finale del film, quando ogni personaggio viene chiamato a dire quale sarà il suo futuro: di solito nei film o lo si mostra o lo si scrive nei titoli di coda, mentre nel film di Hytner i personaggi, non invecchiati dal trucco, lo raccontano come lo farebbero su di un palcoscenico.
Restano intatti i ritmi comici e la freschezza narrativa tipica di Alan Bennett, uno dei commediografi di maggior successo e vitalità della scena internazionale.
Il film racconta il trimestre preparatorio agli esami di ammissione a Oxford e Cambridge di un gruppo di studenti di una scuola che, da troppo tempo, non porta allievi alle due prestigiose università britanniche. A preparare il gruppo, oltre ai consueti insegnanti, tra cui quello di Letteratura, viene chiamato un giovane docente di Storia che sollecita gli studenti a vedere sempre i fatti secondo un punto di vista “altro” e a esporre le proprie tesi in modo “brillante”, al di là della loro aderenza alla verità storica.
Tale sollecitazione fa presa sugli studenti, ancora troppo giovani per capire che ad essere davvero un insegnante rivoluzionario (intimamente rivoluzionario) è il vecchio docente di Lettere (Hector) e non tanto il giovane insegnante di Storia. Hector, infatti, più che far loro studiare una materia come se si trattasse di qualcosa che non li riguarda, perché confinata nel passato e nelle pagine di un libro, li spinge a “incarnare” quella materia, spronandoli a drammatizzare poesie e scene di film.
Il film è recitato stupendamente da tutti gli attori. Spicca per inarrivabile bravura Richard Griffiths (noto al grande pubblico per essere lo zio di Harry Potter nella saga cinematografica) nel ruolo di Hector. Un vecchio insegnante con tendenze omosessuali che si vede crollare il mondo addosso quando viene scoperto a palpeggiare i suoi allievi. Un Hector, quello di Griffiths, che non è mai “macchietta”, ma sempre personaggio umano e di grande spessore che ha sinceramente a cuore la sorte dei suoi allievi.
Da ricordare anche le prove di Dominic Cooper (Dakin), di Samuel Barnett (Posner) e Frances de la Tour (Mrs Lintott).
Un film la cui visione si consiglia caldamente.

Vedi anche: Le ore di Storia


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